Cambiare approccio nei confronti del mondo digitale ci può aiutare a migliorare le nostre vite. Lo sappiamo tutti: il nostro smartphone, come anche il nostro tablet, la nostra smart tv e il nostro pc aggiungono un bel po’ di rumore, di distrazione e di confusione nelle nostre vite. Diventare un minimalista digitale non significa fare a meno di tutti questi dispositivi, non equivale a diventare un eremita. Significa piuttosto domandarsi in modo serio quali sono le informazioni, gli strumenti e le comunicazioni digitali che possono effettivamente portare del valore alla nostra vita, distinguendoli da quelli che invece rendono la nostra quotidianità più difficile, meno efficace, più stressante e via dicendo.
I pilastri su cui si basa il minimalismo digitale sono tre. Per prima cosa, è necessario capire che un eccesso di app, di servizi online, di comunicazioni o di device digitali può avere un impatto estremamente negativo sulla nostra vita, durante la nostra vita lavorativa come durante il nostro tempo libero.
Partendo da questa conoscenza di fondo, il secondo pilastro ci impone di ottimizzare il nostro utilizzo delle tecnologie digitali, attraverso il decluttering: via le app che non ci servono e che ci disturbano, via le notifiche che ci distraggono, e via dicendo.
Il terzo passaggio è il più semplice, ma anche il più importante: capire davvero quanto si sta meglio quando si riesce a ridurre gli stimoli e le distrazioni che arrivano dal mondo digitale.