Abbiamo visto negli scorsi post quali sono gli elementi che possono essere sicuramente eliminati dai vari spazi della casa, oggetti di cui difficilmente sentiremo la mancanza. Ci siamo quindi impegnati per liberare la cucina, il bagno, la camera da letto e il soggiorno. Ma si sa, la nostra vita non si passa unicamente in questi ambienti: tanti di noi passano infatti molte ore della propria vita in un ufficio. E qui ci sono diversi livelli di potere gestionale dello spazio, degli arredi e degli oggetti presenti: chi lavora in azienda spesso ha il potere di gestire solamente la propria scrivania, e tutt’al più il proprio schedario, mentre chi ha un proprio ufficio ha piena libertà nel decidere cosa tenere e cosa buttare.
Ma quali sono gli oggetti che tipicamente affollano gli uffici rendendoli più disordinati, eccessivamente pieni, e di fatto poco adatti per essere dei luoghi di lavoro produttivi, capaci di dare serenità e concentrazione? Di certo l’attenzione dovrebbe andare prima di tutto agli oggetti “impalpabili” che abitano il nostro pc: via le iscrizioni a newsletter inutili, via tutti i collegamenti poco utilizzati sul desktop, e via dicendo. Ma sicuramente ci sono anche tanti elementi fisici che disturbano la nostra attività lavorativa. Pensiamo ai plichi di fogli scritti o stampati che non useremo mai più, che quindi hanno già esaurito il loro scopo: meglio fare una selezione settimanale di questi documenti e buttare tutti quelli che sono ormai inutili, così da non dover perdere tempo nel trovare i “pochi” documenti che hanno davvero valore. È bene inoltre liberarsi di tutti gli articoli di cancelleria che non fanno altro che occupare spazio sulla scrivania e nei cassetti, dalle penne che non funzionano più fino alle gomme da cancellare usate l’ultima volta anni fa.
Infine, negli uffici abbondano tipicamente i vecchi dispositivi elettronici. Pensiamo ai vecchi caricatori degli smartphone, o persino ai vecchi notebook “di riserva”: molto meglio trasferire gli eventuali file utili, effettuare una formattazione e avviare questi dispositivi verso un altro step della loro vita, attraverso la vendita dell’usato o la consegna come rifiuto elettronico.