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Less is more. Vale anche per la tecnologia, anche per l’uso degli smartphone. Approcciarsi al minimalismo significa non sprecare, non sprecare risorse, energie, attenzione, tempo, per concentrarsi sulle cose che contano davvero, che ci possono rendere felici, che non appesantiscono la nostra vita. Quindi meno vestiti, meno oggetti inutili, meno distrazioni inutili, meno social media.

Che i social media ci possano rendere schiavi non è certo una novità. Tante, tantissime persone provano grandi carichi di ansia legata agli indici di gradimento dei contenuti che posteranno sui social. E se quella fotografia non riceverà tutti i like che ha ricevuto la foto precedente? Gli esperti l’hanno dimostrato: i like che riceviamo attivano il circuito della dopamina, che ci procura piacere, ma anche dipendenza.

Ma non è solo la parte “attiva” dei social a creare disagi nella nostra vita. Anche la parte passiva, quella di fruizione dei contenuti, fa altrettanto. E talvolta persino peggio. Hai mai sentito parlare della nomofobia, ovvero della paura di essere tagliati fuori? In inglese viene chiamata FOMO, acronomio di Fear of Missing Out. É quella che spinge moltissime persone, soprattutto giovani, a controllare maniacalmente il proprio telefono, a partire dai social media: per loro è completamente impensabile restare sconnessi per qualche ora o persino per un giorno intero.

Da qui il controllo compulsivo delle notifiche, l’ansia di trovarsi in un posto senza campo, o senza la possibilità di ricaricare lo smartphone. E tu? Ti spaventa l’idea di restare per una giornata senza poter accedere ai social media? Hai ancora provato a sconnetterti volontariamente per delle fasce orarie, o magari per un intero fine settimana?

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