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Chi sposa i principi del minimalismo è molto spesso un viaggiatore. Perché? Perché agli oggetti materiali preferisce le esperienze, e perché essere minimalisti vuol dire tendenzialmente risparmiare soldi e tempo, così da avere maggiori risorse per viaggiare. E anche perché un minimalista ha bisogno di pochi oggetti, così da poter vivere al meglio il tempo lontano da casa.
Va peraltro detto che il minimalista guarda al viaggio in modo diverso rispetto alla maggior parte dei turisti o viaggiatori. Prima di tutto – come abbiamo visto nell’episodio precedente – il minimalista viaggia leggero, con un bagaglio ridotto ai minimi termini. In secondo luogo, chi segue questo stile di vita durante il viaggio investirà in esperienze autentiche, e non in beni: non acquisterà souvenir, ma esperienze, come ingressi a siti culturali, visite guidate, laboratori, degustazioni, spettacoli e via dicendo.

L’idea stessa del viaggio può essere differente. Spesso infatti il minimalista preferisce il viaggio lento, immersivo, come può essere un viaggio con i mezzi pubblici del luogo, oppure come può essere un lungo trekking, o ancora, la scoperta del lato meno turistico di un territorio, a stretto contatto con i suoi abitanti. Da questo punto di vista, agli hotel è possibile preferire l’homestay, che permette di conoscere effettivamente la comunità del luogo visitato e, parallelamente, di risparmiare un altro po’, per poter allungare ulteriormente il proprio viaggio.

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